In the old city centre of Vicenza
the main street is Corso Palladio, a 500 metres long cobble-paved road flanked by
renaissance buildings that takes you from Piazza Castello to Piazza Matteotti. Since 1983 cars are restricted in this area and
pedestrians can stroll and shop in complete safety. The street is really crowded
on Saturday afternoons when most people do their shopping or just meet for a stroll.
Piazza Castello is dominated by the Tower of Porta Castello (1343), a part of the massive town walls which surrounded the old city centre and that kept watch over the town in the Middle Ages. Also in Piazza Castello is one of the most curious buildings: Palazzo Porto Breganze designed by Andrea Palladio for the Porto family but for some reason never finished. Three huge Corinthian semi-columns form two bay façade, the only two built of the seven planned by Palladio. On the left of the building one can clearly see the old 15th century Porto house that was supposed to be demolished as the works advanced.
Palazzo Porto-Breganze
La strada principale che attraversa il centro storico di Vicenza, da Piazza Castello a Piazza Matteotti, è Corso Palladio. E’ lunga circa ½ km ed è fiancheggiata da bellissimi edifici rinascimentali. Dal 1983 le auto sono limitate in questo settore e i pedoni possono passeggiare e fare acquisti in tutta sicurezza. La strada è molto affollata il sabato pomeriggio, quando molte persone si recano in città per lo shopping o solo per fare una passeggiata.
Piazza Castello è dominata dalla Torre di Porta Castello (1343), che sorge nella parte occidentale di quella che era la cinta fortificata medievale di Vicenza.
Sempre in Piazza Castello c'è uno degli edifici più curiosi: Palazzo Porto Breganze progettato da Andrea Palladio per la famiglia Porto, ma per qualche ragione rimasto incompiuto. Tre enormi semi-colonne corinzie formano due campate, gli uniche due costruite delle sette progettate da Palladio. A sinistra del palazzo si può chiaramente vedere la vecchia casa quattrocentesca della famiglia Porto che doveva essere demolita con l’avanzare dei lavori del nuovo palazzo.
Palazzo Braschi in Corso Palladio
After Venice Vicenza has probably more
historical buildings per inhabitant than any other city in Italy. I'll only mention a few of them otherwise it would take too long; This may be a good reason for you to come and visit Vicenza.
Not far from Piazza Castello is Piazza del
Duomo (Cathedral Quare) where one can eat a cheap and delicious lunch or dinner
at “Righetti”. The self-service restaurant is housed in a beautiful 17th century
building and when you arrive you choose your table and set it. Orders are made directly to the chefs and afterwards you
pay the cashier what you have eaten and drunk. Nearby is one of Vicenza’s
oldest osterias “Il Campanile” (The bell
tower) where you can sample little-known
local wines such as Vespaiolo, Durello and Tai
Rosso and eat some “spunciotti” (fingerfood, small
appetizers). When in an Osteria
you want a glass of wine you ask for “un’ombra de vin” which in Venetian dialect means “a shade of wine”. The term “ombra” comes from the wine vendor’s habit of placing
his wine in the shade of St. Mark’s bell tower in order to keep it cool. Want a good coffee instead of wine? Then hop in at Bar Italia, about 150 metres from Piazza
Castello; here you'll be served a superb “macchiatone” (coffee and milk). Another place for an excellent coffee is "La Triestina" further along the Corso, on the right.
The Cathedral in Piazza Duomo
Dopo Venezia Vicenza ha probabilmente più
palazzi storici per abitante di
qualsiasi altra città Italiana; In questo post ne menziono solo alcuni di loro. Se volete saperne di più questo potrebbe essere un buon motivo per venire a visitare Vicenza.
Non lontano da Piazza Castello si trova Piazza del Duomo dove troviamo una delle più vecchie trattorie di Vicenza: “Da Rigetti”. Il locale è ospitato in un bellissimo palazzo Seicentesco e funziona col servizio self service. Non è, comunque, il classico self service che ci si aspetta; l’interno è rustico, accogliente e piacevole e il rapporto qualità-prezzo è ottimo. Nelle vicinanze troviamo anche l’Osteria “Al Campanile”, una delle più antiche osterie di Vicenza. Qui è possibile degustare vini locali poco conosciuti come Vespaiolo, Durello e Tai Rosso e mangiare degli "spunciotti" (piccoli antipasti). Quando in un Osteria volete un bicchiere di vino chiedete "un'ombra de vin", termine dialettale veneziano che deriva dall’usanza dell’oste di tenere il vino al fresco, all’ombra del campanile di San Marco.
Se desiderate un buon caffè fermatevi al Bar Italia, a circa 150 metri da Piazza Castello, dove potete degustare un superbo "macchiatone". Un altro eccellente caffè è servito presso "La Triestina", sulla destra, dopo il palazzo del Comune.
Pavin Shop in Corso Palladio
Many fine shops line the Corso but only a few of the city’s oldest and most famous stores resist. Due to the many shopping malls in the Vicenza area, in fact, many shops have closed down. Unfortunately many of the shops located in Vicenza are the same brand stores you can find in almost all Italian cities.
Vicenza is famous for its silver and gold industries and if you want to buy beautiful jewelry Vicenza is certainly the right place. Most of the jewelry stores are concentrated under the arcades of the Basilica but one of my favourite shops, Gino Zoccai, is in Corso Palladio. The creative jewelry displayed is absolutely breathtaking!
Jewelry made in Vicenza by Marco Bicego, Gino Zoccai and Chimento (photos from the Internet)
Gioielli di produzione vicentina: Marco Bicego, Gino Zoccai e Chimento (foto prese da Internet)
Lungo il Corso ci sono molti negozi, ma solo pochi sono i vecchi ed eleganti negozi di una volta. Nella zona di Vicenza ci sono moltissimi centri commerciali e quindi i piccoli esercizi del centro storico sono stati costretti a chiudere. Peccato che ora molti dei negozi presenti in centro sono i medesimi che troviamo in quasi tutte le città italiane.
Vicenza è famosa per le sue industrie orafe e se desiderate acquistare favolosi gioielli Vicenza è sicuramente il posto giusto. La maggior parte delle gioiellerie sono concentrate sotto la Basilica, ma uno dei miei negozi preferiti, Gino Zoccai, è in corso Palladio. In questo periodo dell’anno le sue bellissime vetrine sono incantevoli!
The courtyard of Palazzo Trissino-Baston
Il Cortile di Palazzo Trissino-Baston
Proceeding down Corso Palladio we arrive at Palazzo Trissino-Baston, designed by the architect Vincenzo Scamozzi and today seat of the City Council. In the prestigious Sala degli Stucchi civil
weddings are held and the Mayor receives important guests. During the First World War, with the front between the Asiago
Plateau and Mount Grappa, this palace was the Headquarters of the Italian Army. Recent archaeological excavations in the basement of this building have
revealed the remains of a stretch of pavement of the Roman forum.
Just before Palazzo Trissino-Baston you can turn right into Contrà Cavour and go to the main piazza: Piazza dei Signori, from where you can reach another traditional osteria within minutes. Osteria “Il Cursore”, in Stradella Pozzetto, is a family run osteria where you can eat good quality food at a reasonable price.
Lets return to Corso Palladio, where were we? Leaving Palazzo Trissino-Baston and after Contrà Porti ("contrà" means street) you'll find Contrà delle Morette, turn right and you'll find “L’Antica Casa del Malvasia” a very characteristic trattoria where you can eat or just drink an aperitif in a comfortable and friendly atmosphere. On Tuesday nights it’s a great place to hang out and listen to live music.
Osteria "Il Cursore"
Procedendo lungo il Corso si arriva a Palazzo
Trissino-Baston, progettato da Vincenzo Scamozzi e oggi sede del Comune. Nella prestigiosa Sala degli Stucchi si tengono
matrimoni civili ed è qui che il Sindaco riceve importanti ospiti in visita
alla città. Durante la prima guerra mondiale, con il fronte tra l’Altopiano di
Asiago e il Monte Grappa, questo palazzo
era la sede del Comando dell’Armata. A seguito di recenti scavi archeologici, nei
sotterranei del palazzo sono stati evidenziati resti di un tratto di
selciato del foro romano.
Poco prima di questo palazzo una strada sulla destra, Contrà Cavour, porta alla Piazza dei
Signori, la maggiore piazza di Vicenza. In
pochi minuti dalla piazza potete raggiungere un altra tradizionale osteria:"Il
Cursore". Qui si può mangiare dell’ottimo cibo ad un prezzo ragionevole,
in un ambiente caldo e familiare.
Tornando al Corso Palladio, dopo Palazzo
Trissino-Baston e dopo aver superato Contrà Porti, una piccola strada sulla destra (Contrà delle Morette) conduce alla "Antica Casa
del Malvasia" una trattoria molto caratteristica dove si può mangiare o
semplicemente bere un aperitivo in un ambiente confortevole e accogliente. Il
martedì sera è un ottimo posto per rilassarsi e ascoltare musica dal vivo.
A bit further along, on the left, stands Palazzo Da Schio, also known as
Ca’ d’Oro, like the more famous “Ca’ d’Oro” in Venice, because once luxuriously decorated with
capitals and gilded rosettes. Built around the second half of the fifteenth
century it was almost completely destroyed by bombing in 1944 and was rebuilt
in 1950. This striking palazzo, with its double row of balustrades and
quadrifore windows, is perhaps Vicenza’s
finest example of the gothic style. The
frescoes that originally decorated the façade are now lost. Adjacent to this
building is the Church
of St. Gaetano Thiene
(1720) with its interesting altarpiece “The Apotheosis of St. Gaetano”, by Francesco
Solimena, one of the best exponents
of the Neapolitan school of the seventeenth and eighteenth centuries.
Palazzo Da Schio (Ca' d'Oro)
Un po' più avanti, sulla sinistra, si trova
Palazzo Da Schio in stile gotico, noto anche come Ca' d'Oro, come il più celebre
palazzo "Ca 'd'Oro" di Venezia, perché una volta ornato di capitelli
e rosette dorate. Costruito intorno alla seconda metà del XV secolo fu quasi
completamente distrutto dai bombardamenti nel 1944 e fu ricostruito nel 1950.
Gli affreschi che in origine decoravano la facciata sono andati perduti.
Adiacente a questo edificio è la
Chiesa di San Gaetano Thiene (1720) che custodisce la
notevole tela “Gloria di San Gaetano Thiene” di Francesco Solimena, uno dei
migliori esponenti della scuola napoletana dei secoli XVII e XVIII.
Next stop: “Il Ceppo” nearly
at the end of the Corso. This enticing delicatessen shop is stocked with
authentic Vicenza and Italian specialities. The 9 metres long counter
filled with fresh seafood salads,
cheeses, home made pastas, ham, salami, etc. is a joy for the eye and palate. I suggest you buy some “bacalà alla vicentina” (stockfish cooked in
milk) and “polenta” for a dream lunch. This dish is so legendary in Vicenza
that an official organization for the preservation of the traditional recipe
named “The Worshipful Brotherhood of Bacalà alla Vicentina” exists since 1987.
Delicatessen "Il Ceppo"
Prossima tappa: "Il Ceppo", quasi
alla fine del Corso. Questo negozio di gastronomia è strapieno di autentiche
specialità vicentine, e non solo. Il banco lungo 9 metri fornito di insalate
di mare, formaggi tipici, salumi, paste
fatte in casa, verdure grigliate ecc. è una gioia per gli occhi ed il palato.
Vi consiglio di acquistare un po' di bacalà alla vicentina e polenta per un
pranzo da sogno. Questo piatto è così leggendario a Vicenza che l’organizzazione
ufficiale per la promozione e la tutela
della ricetta tradizionale "La Venerabile Confraternita
del Bacalà alla Vicentina" opera
dal 1987.
Another 30 metres
and one of the greatest works of Andrea Palladio awaits us : The “Teatro
Olimpico”. The
theatre was built in five years, from 1580 to 1585, and it is the oldest
surviving enclosed theatre in the world.
Unfortunately, Andrea Palladio died a few months after
the beginning of the works and so the project was entrusted to the architect
Vincenzo Scamozzi. The theatre was inspired by the design of the Roman theatres
described by Vitruvius and the first
play, staged in 1585, was Sophocles' “Oedipus Rex”. The street scenes, which
represent the city of Thebes,
are impressive for their perspective illusionism and were designed by Scamozzi
as the permanent stage setting.
The Olimpic Theatre (photo from the Internet)
Altri 30 metri e una delle più
grandi opere di Andrea Palladio vi attende: Il Teatro Olimpico. Il teatro è
stato costruito in cinque anni, 1580-1585, ed è il più antico teatro chiuso superstite
al mondo. Purtroppo, Andrea Palladio morì pochi mesi dopo l'inizio dei lavori e
così il progetto fu affidato in un primo tempo al figlio Silla e poi
definitivamente all’Architetto Vincenzo Scamozzi. Il teatro si ispira
dichiaratamente ai teatri romani descritti da Vitruvio e la prima
rappresentazione, messa in scena nel 1585, fu “Edipo Re”. La scenografia,
progettata dallo Scamozzi come palcoscenico permanente, rappresenta le sette
vie di Tebe che sono impressionanti per il loro illusionismo prospettico.
Opposite the Teatro Olimpico is Palazzo Chiericati, the city’s art Gallery. The building was
designed by Palladio in 1550 but was brought to a finish in 1680 probably by
Carlo Borella. The Gallery houses painting and sculpture collections and masterpieces
by Tintoretto, Van Dyck and Tiepolo.
We’ve arrived at the end of Corso Palladio and if you want to grab
something to eat turn left and cross Ponte degli Angeli. In Contrà Porta Santa
Lucia you’ll find “Pitanta” an authentic osteria where locals go to eat
generous portions of good food or just for an aperitif.
Di fronte al Teatro Olimpico, in Piazza
Matteotti, si trova Palazzo Chiericati, museo d'arte della città. L'edificio
è stato progettato da Palladio nel 1550, ma è stato portato a termine nel 1680,
probabilmente da Carlo Borella. La galleria ospita collezioni di pittura e
scultura e capolavori di Tintoretto, Van Dyck e Tiepolo.
Siamo arrivati alla
fine di Corso Palladio, e se volete mangiare qualcosa svoltate a sinistra e
attraversate Ponte degli Angeli. In Contrà Porta Santa Lucia si trova "Pitanta"
un’autentica osteria vicentina dove si mangia del buon cibo casereccio a prezzi
ragionevoli.
Very often on cold nights I make polenta
which in Veneto we eat instead of bread. Once made, when the polenta
is soft and creamy, it is perfect with meat and seafood stews and
the next day you can cut the polenta into slices, heat them on a griddle or in
a nonstick pan and serve them with soppressa salami, cheeses, grilled meat etc.
Try a slice of hot polenta cut in half and filled with soppressa or gorgonzola
cheese!
In Vicenza we use yellow cornmeal
to make polenta and I usually use a quality called Maranello, a typical corn of
Marano Vicentino, which I think is invaluable for making a good polenta. Of
course, I cook polenta in a copper pot called “paiolo”. Polenta
takes about 35/40 minutes to cook (it depends on the type of corn you use) and
you don’t have to continue stirring as some people say. I’ve been making
polenta for a long time and I assure you it’s easier than it seems. The
way to avoid lumps forming is to add the cornmeal constantly to the boiling
water and whisk quickly while you pour.
Here’s what you need:
2 litres water
About 20 g cooking salt
400 g cornmeal (for polenta)
Heat the water in a copper pot (or other
heavy bottom pot), add salt when the water comes to a boil. Pour in the cornmeal, whisking constantly with one hand while you pour
a steady stream of cornmeal with the other. Put the pot over low heat and whisk
for about one minute. Mix every 3/4 minutes with a long wooden spoon. The
cornmeal will stick to the bottom of the pot, but don't worry because the
polenta will be fine. Keep the heat low in order to prevent hot splatters of
polenta. After about 35/40 minutes the polenta is ready. Stir it vigorously and
then pour the polenta into a baking dish. If you want to eat some creamy
polenta immediately and leave the rest to solidify, I suggest you pour it
into two different dishes; one will be consumed immediately while the other can
be stored in the fridge (once cool) and eaten in a few days. Once the polenta
in the dish is cool turn it out onto a kitchen towl, fold and store in
the fridge. In this way polenta can be eaten later, you
just have to cut it into slices and heat it in a skillet. For cleanup, fill the
pot with cold water and leave it overnight. The next day the crust should all
come off the bottom of the pot.
Molto spesso in queste serate fredde cucino
la polenta che noi in Veneto mangiamo al posto del pane. E’ perfetta appena
fatta nel accompagnare piatti di carne o pesce in umido, mentre il giorno dopo
può essere servita abbrustolita per accompagnare salumi, formaggi stagionati e
carni grigliate. Fantastica è la fettina di polenta caldissima tagliata a metà
ed imbottita con soppressa o formaggio gorgonzola!
A Vicenza usiamo farina gialla per fare la
polenta ed io amo usare quella di grano Maranello, un mais finemente
macinato tipico di Marano Vicentino, che secondo me è impareggiabile per fare
una buona polenta. Naturalmente cucino la polenta nel paiolo
di rame. Il tempo necessario per fare la polenta variano a seconda
della grana della farina; ad ogni modo occorreranno circa 35/40 minuti. Non è vero
che bisogna mescolare in continuazione basta aver l’accortezza di usare una
frusta quando si fa cadere a pioggia la farina e i grumi non si formeranno.
Ecco quello che vi serve:
2
litri di acqua
Circa 20 g di sale grosso
400
g
farina di mais
Riscaldate l'acqua in un paiolo di rame (o altra
pentola con fondo spesso), aggiungete il sale quando l'acqua arriva a bollore. Aggiungete la farina di mais, mescolando con
una frusta continuamente con una mano, mentre versate la farina a pioggia con
l'altra. Mettete la pentola su fuoco
basso e mescolate con la frusta per circa un minuto. Mescolate poi la polenta ogni
3/4 minuti con un lungo cucchiaio di legno. Non preoccupatevi se la polenta si
attacca sul fondo della pentola, è normale. Mantenete il fuoco basso per evitare spruzzi
caldi di polenta. Dopo circa 35/40 minuti la polenta è pronta. Mescolate
energicamente e poi versate la polenta in una pirofila. Se volete mangiare un
po' di polenta appena fatta, quando è ancora cremosa, e lasciare una parte a
solidificare, vi consiglio di versarla in due pirofile distinte. Una verrà
consumata subito, mentre l’altra, una volta raffreddata, verrà avvolta in uno strofinaccio da cucina e
riposta in frigorifero per essere consumata successivamente.