2012/12/09

Strolling down the Corso


In the old city centre of Vicenza the main street is Corso Palladio, a 500 metres long cobble-paved road flanked by renaissance buildings that takes you from Piazza Castello to Piazza Matteotti.  Since 1983 cars are restricted in this area and pedestrians can stroll and shop in  complete safety. The street is really crowded on Saturday afternoons when most people do their shopping or just meet for a  stroll. 

Piazza Castello is dominated by the Tower of Porta Castello (1343), a part of the massive town walls which surrounded the old city centre and that kept watch over the town in the Middle Ages. Also in Piazza Castello is one of the most curious buildings: Palazzo Porto Breganze designed by Andrea Palladio for the Porto family but for some reason never finished. Three huge Corinthian semi-columns form two bay façade, the only two  built of the seven planned by Palladio. On the left of the building one can clearly see the old 15th century Porto house that was supposed to be demolished as the works advanced.



Palazzo Porto-Breganze


La strada principale che attraversa il centro storico di Vicenza, da Piazza Castello a Piazza Matteotti, è Corso Palladio. E’ lunga circa ½ km ed è fiancheggiata da bellissimi edifici rinascimentali. Dal 1983 le auto sono limitate in questo settore e  i pedoni possono passeggiare e fare acquisti in tutta sicurezza. La strada è molto affollata il sabato pomeriggio, quando molte persone si recano in città per lo shopping o solo per fare una passeggiata.


Piazza Castello è dominata dalla Torre di Porta Castello (1343), che sorge nella parte occidentale di quella che era la cinta fortificata medievale di Vicenza.
Sempre in Piazza Castello c'è uno degli edifici più curiosi: Palazzo Porto Breganze progettato da Andrea Palladio per la famiglia Porto, ma per qualche ragione rimasto incompiuto. Tre enormi semi-colonne corinzie formano due campate, gli uniche due costruite delle sette progettate da Palladio. A sinistra del palazzo si può chiaramente vedere la vecchia casa quattrocentesca della famiglia Porto  che doveva essere demolita con l’avanzare dei lavori del nuovo palazzo. 





        Palazzo Braschi  in Corso Palladio 



After Venice Vicenza has probably more historical buildings per inhabitant than any other city in Italy. I'll only mention   a few of them otherwise it would take too long; This may be a  good reason for you to come and visit Vicenza. 

Not far from Piazza Castello is Piazza del Duomo (Cathedral Quare) where one can eat a cheap and delicious lunch or dinner at “Righetti”. The self-service restaurant is housed in a beautiful 17th century building and when you arrive you choose your table  and set it. Orders are made directly to the chefs and afterwards you pay the cashier what you have eaten and drunk.  Nearby is one of Vicenza’s oldest osterias  “Il Campanile” (The bell tower) where you can  sample little-known local wines such as Vespaiolo, Durello  and  Tai Rosso and eat some “spunciotti” (fingerfood, small  appetizers).  When in an Osteria you want a glass of wine you ask for “un’ombra de vin” which in Venetian dialect  means “a shade of wine”. The term  “ombra” comes from the wine vendor’s habit of placing his wine  in the shade of St. Mark’s  bell tower in order to keep it cool. Want a good coffee instead of wine? Then hop in at Bar Italia,  about 150 metres from Piazza Castello; here you'll be served a superb “macchiatone” (coffee and milk). Another place for an excellent coffee is "La Triestina" further along the Corso, on the right.



            The Cathedral in Piazza Duomo


Dopo Venezia Vicenza ha probabilmente più palazzi storici per abitante  di qualsiasi altra città  Italiana; In questo post ne menziono solo alcuni di loro. Se volete saperne di più questo potrebbe essere un buon motivo per venire a visitare Vicenza.

Non lontano da Piazza Castello si trova  Piazza del Duomo dove troviamo una delle più vecchie trattorie di Vicenza: “Da Rigetti”. Il locale è ospitato in un bellissimo palazzo Seicentesco e funziona col servizio self service. Non è, comunque, il classico self service che ci si aspetta; l’interno è rustico, accogliente e piacevole e il rapporto qualità-prezzo è ottimo.  Nelle vicinanze  troviamo anche l’Osteria “Al Campanile”,  una delle più antiche osterie di Vicenza. Qui  è possibile degustare vini locali poco conosciuti come Vespaiolo, Durello e Tai Rosso e mangiare degli "spunciotti" (piccoli antipasti). Quando in un Osteria volete un bicchiere di vino chiedete "un'ombra de vin", termine dialettale veneziano che deriva dall’usanza dell’oste di  tenere il vino al fresco, all’ombra del campanile di San Marco.
Se desiderate un buon caffè  fermatevi al Bar Italia, a circa 150 metri da Piazza Castello, dove potete degustare  un superbo "macchiatone".  Un altro eccellente caffè è servito presso "La Triestina", sulla destra, dopo il palazzo del Comune.    




         Pavin Shop in Corso Palladio


Many fine shops line the Corso but only a few of the city’s oldest and most famous stores resist. Due to the many shopping malls in the Vicenza area, in fact, many shops have closed down. Unfortunately many of the shops located in Vicenza are the same brand stores you can find in almost all Italian cities.  
Vicenza is famous for its silver and gold industries  and if you want to buy beautiful jewelry Vicenza is certainly the right place. Most of the jewelry stores are concentrated under the arcades of the Basilica but one of my favourite shops, Gino Zoccai,  is in Corso Palladio. The creative jewelry displayed is absolutely breathtaking! 






Jewelry made in Vicenza by Marco Bicego, Gino Zoccai  and Chimento (photos from the Internet)
Gioielli di produzione vicentina: Marco Bicego, Gino Zoccai e Chimento (foto prese da Internet)



Lungo il Corso ci sono molti negozi, ma solo pochi sono i vecchi ed eleganti negozi di una volta. Nella  zona di Vicenza ci sono moltissimi centri commerciali e quindi i piccoli esercizi del centro storico sono stati costretti a chiudere. Peccato che ora molti dei negozi presenti in centro sono  i medesimi che troviamo in quasi tutte le città italiane. 
Vicenza è famosa per le sue industrie orafe e se desiderate acquistare favolosi gioielli Vicenza è sicuramente il posto giusto. La maggior parte delle gioiellerie sono concentrate sotto la Basilica, ma uno dei miei negozi preferiti, Gino Zoccai, è in corso Palladio. In questo periodo dell’anno le sue bellissime vetrine sono incantevoli!




       The courtyard of Palazzo Trissino-Baston

       Il Cortile di Palazzo Trissino-Baston


Proceeding down Corso Palladio we arrive at Palazzo Trissino-Baston, designed by the architect Vincenzo Scamozzi and  today seat of the City Council.  In the prestigious Sala degli Stucchi civil weddings are held and  the Mayor receives important guests. During the First World War, with the front between the Asiago Plateau and Mount Grappa, this palace was the Headquarters of the Italian Army. Recent archaeological excavations in the basement of this building have revealed the remains of a stretch of pavement of the Roman forum.
Just before Palazzo Trissino-Baston you can turn right into Contrà  Cavour and go to the main piazza: Piazza dei Signori, from where you can reach another traditional osteria within minutes. Osteria “Il Cursore”, in Stradella Pozzetto,  is a family run osteria where you can eat good quality food at a reasonable price.   

Lets return to Corso Palladio, where were we? Leaving Palazzo Trissino-Baston and after Contrà Porti ("contrà" means street) you'll find Contrà delle Morette, turn right  and you'll find “L’Antica Casa del Malvasia” a very characteristic trattoria where you can eat or just  drink an aperitif in a comfortable  and friendly atmosphere.   On Tuesday nights it’s a great place to hang out and listen to live music.



Osteria "Il Cursore"



Procedendo lungo il Corso si arriva a Palazzo Trissino-Baston, progettato da Vincenzo Scamozzi e oggi sede del Comune. Nella prestigiosa Sala degli Stucchi si tengono matrimoni civili ed è qui che il Sindaco riceve importanti ospiti in visita alla città. Durante la prima guerra mondiale, con il fronte tra l’Altopiano di Asiago e il Monte Grappa, questo palazzo era la sede del Comando dell’Armata. A seguito di recenti scavi archeologici, nei sotterranei del palazzo sono stati evidenziati resti  di un tratto di selciato del foro romano. 

Poco prima di questo palazzo una strada sulla destra, Contrà Cavour,  porta alla Piazza dei Signori, la maggiore piazza di Vicenza.  In pochi minuti dalla piazza potete  raggiungere un altra tradizionale osteria:"Il Cursore". Qui si può mangiare dell’ottimo cibo ad un prezzo ragionevole, in un ambiente caldo e familiare.

Tornando al Corso Palladio, dopo Palazzo Trissino-Baston e dopo aver superato Contrà Porti,    una piccola strada sulla destra (Contrà delle Morette)  conduce alla "Antica Casa del Malvasia" una trattoria molto caratteristica dove si può mangiare o semplicemente bere un aperitivo in un ambiente confortevole e accogliente. Il martedì sera è un ottimo posto per rilassarsi e ascoltare musica dal vivo.



A bit further along, on the left, stands Palazzo Da Schio, also known as Ca’ d’Oro, like the more famous “Ca’ d’Oro” in Venice,  because once luxuriously decorated with capitals and gilded rosettes. Built around the second half of the fifteenth century it was almost completely destroyed by bombing in 1944 and was rebuilt in 1950. This striking palazzo, with its double row of balustrades and quadrifore windows, is perhaps Vicenza’s finest example  of the gothic style.    The frescoes that originally decorated the façade are now lost. Adjacent to this building is the Church of St. Gaetano Thiene (1720) with its interesting altarpiece  “The Apotheosis of St. Gaetano”, by Francesco Solimena, one of the best exponents of the Neapolitan school of the seventeenth and eighteenth centuries.


      Palazzo Da Schio (Ca' d'Oro)

Un po' più avanti, sulla sinistra, si trova Palazzo Da Schio in stile gotico, noto anche come Ca' d'Oro, come il più celebre palazzo "Ca 'd'Oro" di Venezia, perché una volta ornato di capitelli e rosette dorate. Costruito intorno alla seconda metà del XV secolo fu quasi completamente distrutto dai bombardamenti nel 1944 e fu ricostruito nel 1950. Gli affreschi che in origine decoravano la facciata sono andati perduti. Adiacente a questo edificio è la Chiesa di San Gaetano Thiene (1720) che custodisce la notevole tela “Gloria di San Gaetano Thiene” di Francesco Solimena, uno dei migliori esponenti della scuola napoletana dei secoli XVII e XVIII.


Next stop: “Il Ceppo” nearly at the end of the Corso. This enticing delicatessen shop is stocked with authentic Vicenza and Italian specialities. The 9 metres long counter filled with fresh seafood  salads, cheeses, home made pastas, ham, salami,  etc. is a  joy for the eye  and palate. I suggest you buy some  “bacalà alla vicentina” (stockfish cooked in milk) and “polenta” for a dream lunch. This dish is so legendary in Vicenza that an official organization for the preservation of the traditional recipe named “The Worshipful Brotherhood of Bacalà alla Vicentina” exists since 1987. 




           Delicatessen "Il Ceppo"


Prossima tappa: "Il Ceppo", quasi alla fine del Corso. Questo negozio di gastronomia è strapieno di autentiche specialità vicentine, e non solo. Il banco lungo 9 metri fornito di insalate di mare, formaggi tipici, salumi,  paste fatte in casa, verdure grigliate ecc. è una gioia per gli occhi ed il palato. Vi consiglio di acquistare un po' di bacalà alla vicentina e polenta per un pranzo da sogno. Questo piatto è così leggendario a Vicenza che l’organizzazione ufficiale  per la promozione e la tutela della ricetta tradizionale "La Venerabile Confraternita del Bacalà alla Vicentina"  opera dal 1987. 


Another 30 metres and one of the greatest works of Andrea Palladio awaits us : The “Teatro Olimpico”. The theatre was built in five years, from 1580 to 1585, and it is the oldest surviving enclosed theatre in the world.  Unfortunately, Andrea Palladio died a few months after the beginning of the works and so the project was entrusted to the architect Vincenzo Scamozzi. The theatre was inspired by the design of the Roman theatres described by Vitruvius and the  first play, staged in 1585,  was Sophocles' “Oedipus Rex”.  The street scenes, which represent the city of Thebes, are impressive for their perspective illusionism and were designed by Scamozzi as the permanent stage setting. 


       The  Olimpic  Theatre (photo from the Internet)

Altri 30 metri e una delle più grandi opere di Andrea Palladio vi attende: Il Teatro Olimpico. Il teatro è stato costruito in cinque anni, 1580-1585, ed è il più antico teatro chiuso superstite al mondo. Purtroppo, Andrea Palladio morì pochi mesi dopo l'inizio dei lavori e così il progetto fu affidato in un primo tempo al figlio Silla e poi definitivamente all’Architetto Vincenzo Scamozzi. Il teatro si ispira dichiaratamente ai teatri romani descritti da Vitruvio e la prima rappresentazione, messa in scena nel 1585, fu “Edipo Re”. La scenografia, progettata dallo Scamozzi come palcoscenico permanente, rappresenta le sette vie di Tebe che sono impressionanti per il loro illusionismo prospettico.



Opposite the Teatro Olimpico is Palazzo Chiericati,  the city’s art Gallery. The building was designed by Palladio in 1550 but was brought to a finish in 1680 probably by Carlo Borella. The Gallery houses painting and sculpture collections and masterpieces by Tintoretto, Van Dyck and Tiepolo.
We’ve arrived at the end of Corso Palladio and if you want to grab something to eat turn left and cross Ponte degli Angeli. In Contrà Porta Santa Lucia you’ll find “Pitanta” an authentic osteria where locals go to eat generous portions of good food or just for an aperitif. 

Di fronte al Teatro Olimpico, in Piazza Matteotti, si trova  Palazzo Chiericati, museo d'arte della città. L'edificio è stato progettato da Palladio nel 1550, ma è stato portato a termine nel 1680, probabilmente da Carlo Borella. La galleria ospita collezioni di pittura e scultura e capolavori di Tintoretto, Van Dyck e Tiepolo.
Siamo arrivati ​​alla fine di Corso Palladio, e se volete mangiare qualcosa svoltate a sinistra e attraversate Ponte degli Angeli. In Contrà Porta Santa Lucia si trova "Pitanta" un’autentica osteria vicentina dove si mangia del buon cibo casereccio a prezzi ragionevoli. 




Very often on cold nights I make polenta which in Veneto we eat instead of bread. Once made, when the polenta is soft and creamy,  it is perfect with meat and seafood stews  and the next day you can cut the polenta into slices, heat them on a griddle or in a nonstick pan and serve them with soppressa salami, cheeses, grilled meat etc. Try a slice of hot polenta cut in half and filled with soppressa or gorgonzola cheese!
In Vicenza we use yellow cornmeal to make polenta and I usually use a quality called Maranello, a typical corn  of Marano Vicentino, which I think is invaluable for making a good polenta. Of course, I cook polenta in a copper pot called “paiolo”.  Polenta takes about 35/40 minutes to cook (it depends on the type of corn you use) and you don’t have to continue stirring as some people say. I’ve been making polenta for a long time and I assure you it’s easier than it seems.  The way to avoid lumps forming is to add the cornmeal constantly  to the boiling water and whisk quickly while you pour.

Here’s what you need:
2 litres water
About 20 g cooking salt
400 g cornmeal (for polenta)

Heat the water in a copper pot (or other heavy bottom pot), add salt when the water comes to a boil. Pour in the cornmeal, whisking constantly with one hand while you pour a steady stream of cornmeal with the other. Put the pot over low heat and whisk for about one minute. Mix every 3/4 minutes with a long wooden spoon. The cornmeal will stick to the bottom of the pot, but don't worry because the polenta will be fine. Keep the heat low in order to prevent hot splatters of polenta. After about 35/40 minutes the polenta is ready. Stir it vigorously and then pour the polenta into a baking dish. If you want to eat some creamy polenta immediately and leave the rest to solidify, I suggest you pour it into two different dishes; one will be consumed immediately while the other can be stored in the fridge (once cool) and eaten in a few days. Once the polenta in the dish is cool turn it out onto a kitchen towl, fold and store in the fridge. In this way polenta can be eaten later, you just have to cut it into slices and heat it in a skillet. For cleanup, fill the pot with cold water and leave it overnight. The next day the crust should all come off the bottom of the pot.



Molto spesso in queste serate fredde cucino la polenta che noi in Veneto mangiamo al posto del pane. E’ perfetta appena fatta nel accompagnare piatti di carne o pesce in umido, mentre il giorno dopo può essere servita abbrustolita per accompagnare salumi, formaggi stagionati e carni grigliate. Fantastica è la fettina di polenta caldissima tagliata a metà ed imbottita  con soppressa o formaggio gorgonzola!
A Vicenza usiamo farina gialla per fare la polenta ed io amo usare  quella di grano Maranello, un mais finemente macinato tipico di Marano Vicentino, che secondo me è impareggiabile per fare una buona polenta. Naturalmente cucino la polenta nel  paiolo di  rame. Il tempo necessario per fare la polenta variano a seconda della grana della farina; ad ogni modo occorreranno  circa 35/40 minuti. Non è vero che bisogna mescolare in continuazione basta aver l’accortezza di usare una frusta quando si fa cadere a pioggia la farina e i grumi non si formeranno. 

Ecco quello che vi serve:

2 litri di acqua
Circa 20 g di sale  grosso
400 g farina di mais

Riscaldate l'acqua in un paiolo di rame (o altra pentola con fondo spesso), aggiungete il sale quando l'acqua arriva a bollore. Aggiungete la farina di mais, mescolando con una frusta continuamente con una mano, mentre versate la farina a pioggia con l'altra. Mettete la pentola su fuoco basso e mescolate con la frusta per circa un minuto. Mescolate poi la polenta ogni 3/4 minuti con un lungo cucchiaio di legno. Non preoccupatevi se la polenta si attacca sul fondo della pentola, è normale. Mantenete il fuoco basso per evitare spruzzi caldi di polenta. Dopo circa 35/40 minuti la polenta è pronta. Mescolate energicamente e poi versate la polenta in una pirofila. Se volete mangiare un po' di polenta appena fatta, quando è ancora cremosa, e lasciare una parte a solidificare, vi consiglio di versarla in due pirofile distinte. Una verrà consumata subito, mentre l’altra, una volta raffreddata, verrà avvolta in uno strofinaccio da cucina e riposta in frigorifero per essere consumata successivamente. 




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