Historical notes - Part I
With the Romans, in 49 b .
C., the city became a Municipium with the name of Vicetia. In this period were
built temples, villas and a large theatre (the Berga theatre), of which few
architectural remains can still be seen in the southern part of the city centre.
Another valuable testimony of the Roman Era is the cryptoporticus, part of an ancient
patrician home, in piazza Duomo.
After the fall of the Roman Empire the ancient
Urbs was devastated by the fury of the barbarian hordes.
The city became a free city in the Middle Ages and after fighting with
the neighbouring cities, in particular with Padua, put itself spontaneously, in
1404, under the protection of the
Republic of Venice, which guaranteed the city a long period of peace and
prosperity. In fact, Vicenza
went through a period of great artistic and cultural fervour in the 4 centuries
of the Venetian government.
The Sixteenth century is related to the great late Renaissance architect
Andrea Palladio who enriched the city with magnificent palaces, monuments and
villas.
After the death of Palladio in 1580 the architect Vincenzo Scamozzi
completed the unfinished works, including the beautiful Teatro Olimpico.
After a turbulent century, characterized by pestilence and passages of
foreign armies, the eighteenth century opened with the construction of new
churches, palaces and beautiful villas. Giovan Battista Tiepolo expressed all
his talent in decorating the noble homes of Vicenza . Especially worth mentioning are the
frescoes of the Villa Valmarana ai Nani
(1757).
In 1994 Vicenza
was included in the list of the World Heritage Sites. Its historic centre has
in fact well twenty-three monuments attributed to Palladio, while another three Palladian villas are located outside the
ancient walls.
The work of Andrea Palladio, based on the study of Roman architecture, inspired
a distinct architectural style known as Palladian, which spread to England and other European countries, and also
to North America .
Some of Palladio's buildings in Vicenza
Alcuni palazzi Palladiani a Vicenza
Cenni
storici - Parte I
Vicenza affonda le sue
origini ad alcuni secoli prima di Cristo: la sua fondazione, infatti, è collocabile tra i secoli XI e VII a. C. quando gli Euganei vi posero le fondamenta.
Con i romani, nel 49 a. C., la città divenne Municipium con il nome di Vicetia. In tale periodo si costruirono templi, ville e un grande teatro (il teatro Berga), del quale rimangono pochi resti architettonici nella parte meridionale del centro cittadino. Altra preziosa testimonianza dell'epoca è il criptoportico romano in piazza Duomo, parte di una Domus Patrizia. Sotto il Duomo sono conservati e visitabili i resti di antiche abitazioni e strade.
Dopo il crollo dell’Impero, l’antica Urbs
venne devastata dalla furia delle orde barbariche. Rifiorì sotto il governo
longobardo e divenne sede di un ducato.
La città fu Comune libero nel medioevo e dopo
lotte intestine con le città vicine, in
particolare con Padova, si consegnò spontaneamente, nel 1404, alla Repubblica di Venezia, la quale garantì
alla città un lungo periodo di pace e prosperità. Infatti, Vicenza visse un
periodo di grande fervore artistico e culturale nei 4 secoli di governo della
Serenissima.
Il Cinquecento vicentino, in particolare, fu
il momento del grandioso lavoro del Palladio. La città si arricchì allora di
monumenti di inestimabile valore come la splendida Basilica Palladiana e Vicenza
divenne uno dei centri più importanti dell’architettura Rinascimentale.
Dopo la morte del Palladio avvenuta nel 1580 l’architetto
Vincenzo Scamozzi completò le opere rimaste incompiute, tra cui lo splendido Teatro Olimpico.
Dopo un secolo turbolento, caratterizzato da
pestilenze e passaggi di eserciti
stranieri, il Settecento si aprì con la costruzione di nuove chiese, palazzi e
splendide ville. Fu il momento di Giovan Battista Tiepolo che proprio nelle
nobili dimore vicentine espresse al massimo il suo talento. Da ricordare in particolare il ciclo di affreschi di Villa
Valmarana ai Nani del 1757.
Dal 1994 Vicenza è inserita nella lista del
Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il suo centro storico conta infatti ben ventitre
monumenti riconducibili al Palladio, mentre altre tre sue
ville sono collocate all’esterno dell’antica cinta muraria.
L’opera di Andrea Palladio, basato sullo
studio approfondito dell’architettura romana, influenzò in modo decisivo
l’architettura del mondo occidentale in Europa e nell’America del Nord.
Other beautiful buildings in Vicenza
Altri bellissimi palazzi siti in Vicenza
Making tomato purée:
Other beautiful buildings in Vicenza
Altri bellissimi palazzi siti in Vicenza
In Italy tomato purée is the queen of preserves.
I make about 40/50 kg myself because I need it throughout the year for sauces,
soups and many other dishes. If you are a beginner I suggest you start with a
few kilos of tomatoes. In my experience, and since I like a nice thick purée,
one kg of tomatoes makes about 50/60% of purée. July and August are the best months to buy
tomatoes that must be firm, and ripe. I use “Roma” tomatoes for my purée.
La passata di pomodoro è la regina delle
conserve e io ne preparo una grande quantità perché mi serve per tutto l’anno.
Se siete alle prime armi vi consiglio di cominciare con pochi chili di
pomodori. Secondo la mia esperienza e, siccome a me piace una passata bella
densa, un kg di pomodori rende circa il 50/60% di passata. Luglio e Agosto sono
i mesi migliori per acquistare i pomodori che devono essere sodi, rossi e
maturi. Io utilizzo i pomodori “Roma” per la mia passata.
Making tomato purée:
Thoroughly wash the tomatoes, removing any dented
or rotten ones. Put the tomatoes into the tomato press, a tool that separates
pulp from skin and seeds. Collect the pulp in a wide stainless steel pot with high
sides (the wider the pot the quicker water evaporates). Put the pot over a
moderate heat and stir occasionally to prevent it from sticking to the bottom. To
get the right consistency the purée must boil over moderate heat for about 2/2
½ hours. Meanwhile, sterilize the jars and lids, replacing the damaged lids
with new ones. When the purée is ready put it into the jars (use an oven mitt to handle the vase because
the purée is boiling hot), close the jar well and place it upside down and
under a blanket until completely cooled (about 24 hours). In this way the
vacuum is strong enough to seal the jar and pull in the lid, causing the
popping sound as the jars cool. When you hear the pop, the jar is vacuum
sealed. When the jars are cooled put them upright and check the lids for tight
seals by making sure they don’t flex up or down when the lid centres are
pressed. If the lids have not sealed the purée must be refrigerated or
reprocessed. To me, this has happened only once when I first adopted
this procedure (about 8 years ago) and only for 2 or 3 jars. The secret is to
screw the lid on properly and tightly and I assure you that you won’t have any
problems. As I have already said, I usually
make about 40 to 50 kg
of tomato purée so I know that this method works. The purée may be kept for a
year in a cool and light protected place.
To open the vacuum sealed jar you have to
give a sharp blow with the palm of your hand on the bottom of the jar.
Passata di pomodoro :
Lavate accuratamente i pomodori, eliminando
eventualmente quelli marci o ammaccati. Passateli nel spremipomodoro, un
utensile che spreme il pomodoro, eliminando i semi e le bucce. Mettete la polpa di pomodoro in una pentola d’acciaio
inox alta e larga per facilitare l’evaporazione. Mettete sul fuoco e mescolate di tanto in tanto per evitare che si attacchi
al fondo della pentola. Per avere la giusta consistenza la passata deve bollire,
a fuoco moderato, per circa 2/ 2 ½ ore. Nel frattempo sterilizzate i barattoli
e i coperchi, eliminando quelli rovinati. Quando la passata è pronta invasatela
caldissima (usate un guanto da forno per maneggiare il vaso), chiudete bene il
barattolo e collocatelo capovolto e sotto una coperta fino al completo raffreddamento
(circa 24 ore dopo). Una volta che i barattoli sono freddi rimetteteli in
posizione e schiacciate il tappo al centro: se fa “click”, non si è formato il
sottovuoto, quindi conviene mettere i barattoli in frigo e mangiare la passata
in tempi brevi. A me questo è successo soltanto la prima volta che ho adottato
questa procedura e solo per 2 o 3 barattoli. Il segreto è di avvitare bene il
tappo e vi assicuro che non avrete problemi. Di solito io preparo dai 40 ai 50
kg di passata e quindi se il sistema non funzionasse lo abbandonerei subito.
La passata, se il sottovuoto è avvenuto correttamente, può essere conservata
anche per un anno in un luogo fresco e al riparo dalla luce.
Per aprire il barattolo sottovuoto dovete
dare un colpo secco con il palmo della
mano sul fondo del barattolo.
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